Microbiota

Microbiota intestinale e celiachia

Il nostro organismo ospita almeno 100 trilioni (1014) di cellule microbiche (Whitman et al., 1998) e 1000-1500 specie batteriche (Qin et al., 2010), hanno un ruolo fondamentale nel mantenimento dello stato di salute e malattia e sono spesso indicate come il “forgotten organ” (O’Hara and Shanahan, 2006).

Il “gut microbiota” rappresenta la complessa comunità di microrganismi simbiotici (batteri, archebatteri ed eucarioti) presenti a livello del tratto intestinale: varia da individuo ad individuo, cambia in base all’età, alle abitudini alimentari, allo stato di stress, all’utilizzo di farmaci e può essere paragonato ad una vera e propria impronta digitale. Il microbiota cresce e cambia insieme a noi. Un microbiota eubiotico è un sistema in equilibrio, caratterizzato dalla presenza di specie benefiche appartenenti principalmente ai phylum dei Firmicutes e dei Bacteroides; in caso di disbiosi si ha una progressiva disorganizzazione della flora intestinale fisiologica ed una graduale e conseguente sostituzione con batteri patogeni (Zhang et al., 2015).

Recenti studi hanno suggerito come la disbiosi intestinale possa svolgere un ruolo fondamentale in caso di celiachia: è stato evidenziato come il microbiota intestinale sia in grado di attivare l’immunità innata (Szebeni et al., 2007) e come pazienti celiaci siano caratterizzati da una riduzione delle specie benefiche e da un incremento di quelle potenzialmente patogene.

La celiachia è un’enteropatia scatenata in soggetti geneticamente predisposti in seguito ad ingestione di prodotti contenenti glutine; è un’intolleranza permanente la cui sintomatologia non è evidente nell’immediato.

In pazienti celiaci, sono state evidenziate una riduzione della diversità a livello della popolazione dei bifidobatteri, elevate concentrazioni di Bacteroides- Prevotella, Clostridium Histolitycum, Eubacterium rectal-C coccoides, Atopobium ed alcune specie specifiche, Lactobacillus curvatus, Leuconostoc mesenteroides e carnosum (Sanz et al., 2007; De Palma et al., 2009; Di Cagno et al., 2011; Marasco et al., 2015). Risultati analoghi sono stati ottenuti, nel 2009, da Collado ed i suoi collaboratori che, in soggetti celiaci, evidenziarono una riduzione dei Bifidobacterium nelle feci, una maggior abbondanza di Bacteroides e Clostridium leptum non solo nelle feci ma anche nelle biopsie intestinali, ed elevati livelli di

  1. Coli e Staphylococcus in caso di dieta contenente glutine.

Il microbiota fecale può essere un buon indicatore di disbiosi intestinale e può essere utilizzato per monitorare il ripristino della flora eubiotica durante una dieta priva di glutine.

BIBLIOGRAFIA

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Marasco G, Di Biase AR, Schiumerini R, Eusebi LH, Iughetti L, Ravaioli F, Scaioli E, Colecchia A, Festi D. Gut Microbiota and Celiac Disease. Dig Dis Sci. 2016 Jun;61(6):1461-72. doi: 10.1007/s10620-015-4020-2.

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